giovedì 30 ottobre 2008

La lista dei doni

Anche soltanto una semplice lista delle cose da fare o da acquistare, lasciata in fondo ad un cassetto e ritrovata dopo un certo tempo, ci riporta a circostanze dimenticate, ad episodi particolari, a certe atmosfere infine... Ecco quindi la lista dei doni ricevuti nel corso della camminata: qui gli oggetti sono come degli appigli, sul filo sottile e ingarbugliato del ricordo, che riportano a galla certi umori, certi volti e luoghi e sono qui per donare qualche colore in più a questo racconto di viaggio.

- Il bastone dell’Ecomuseo della Pastorizia di Pietraporzio che accompagna il comandante Cavalcanti dalla seconda tappa.
- Le spillette della Val D’Aran, di Albert l’aranese, che ci viene incontro a 2300 metri, sulla Tete de Sestriere.
- Il libro delle canzoni preferite di Miqueu Pratt, che ci raggiunge al rifugio incustodito dell’Abbaye de Laverq.
- Le magliette e i cappellini con lo stemma del Felibrige.
- Le tazze con la Santo Estelo dalla Mantenenço de Provença del Felibrige.
- Il disco del gruppo di Miqueu Benedetto.
- La crema verde dei Randonneurs e i bastoncini di Janine (che mi han salvato il ginocchio).
- Le magliette della città di Aiguèze.
- Le magliette de La Béte de Gavaudan da Cristian Planchon.
- Le bottigliette di essenza di lavanda di Sault, donateci dall’IEO Provenza.
- La medaglia della città di Sainte Cécile les Vignes (peso: circa 500 grammi).
- I sacchetti di lavanda ricevuti per strada da una signora, alla partenza da Sainte Cécile.
- La crema di Ressaire, amico, apicoltore e presidente del PNO.
- La cassa di vino donata degli abitanti del giovial paese di Bessas, che porta sulla torre una bandiera occitana.
- Il disco del duo “Aiga linda” che ci ha allietato nella serata di Bessas.
- Il keeway “Ardèche Le conseil General” che ci sono stati consegnati a Les Vans, porta delle Cevenne, con l’augurio di non usarli.
- La charcuterie di Pont de Montvert.
- Le magliette e lo stendardo della città di Florac.
- Il disco di canti tradizionali delle Cevenne.
- La cartografia elettronica IGN 25000, installata con testardo impegno dall’affezionato randonneur Daniel.
- I libri fotografici del Larzac di Georges Souche, con i testi di Max Rouquette, ricevuti a la Couvertoirade, insieme alle magliette del centenario del poeta e ad una cassa di vino con l’ etichetta disegnata da Max Roquette.
- I libretti del Cirque di Navacelles di Marc Salze consegnatici dalla municipalità di Le Vigan.
- I baschi OC e le magliette “Sens racinas pas de flors” dell’amico Macarel.
- Il keeway Randò Occitane e le bandanas de la Federation Françoise de Randonnée Pédestre del Midi Pirenées.
- Due libri fotografici sulla flora e la fauna locale donatici a Fraisse sur Agout insieme alla medaglia della città.
- La grande croce occitana in ferro battuto a Laure Minervois consegnata dall’associazione País Nòstre.
- La medaglia del Comune di Laure Minervois.
- Il libro “Paesi catari”di Georges Serres e il coltello con la scritta “Montsegur” offerto dal proprietario della bottega “Aucelon” di Montsegur.
- Paté, vino e succhi di frutta marchiati “Pays Cathare”, dalla Chambre d’Agricolture di Carcassonne.
- I cappellini della Region Languedoc - Roussillon.
- Una cassa di bottiglie di Vin Marsellan de l’Aude dalla municipalità di Monze.
- Il CD della corale GESPPE d’Esperaza “Cants d’´òc en Aude”.
- Il libro di poesie dell’instancabile Brunò Peiràs dell’IEO “Paraulas de 36 colors”.
- Il cartagène di Annet Didier di Serviés en Val.
- La medaglia dedicata al’Occitania a Pè dalla municipalità di Champs sur Agly.
- La medaglia di “Citoyen d’honneur de Bugarach per l’Occitania a pè en Pays d’Aude”.
- Il sale della fonte salata di Soliman (nei pressi di Bugarach), raccolto e donato dall’associazione omonima.
- La medaglia per Ines da 600 grammi della Commanderie de la Malepère, per insignirla del titolo di “Signora del Languedoc”.
- Le corone d’ulivo dall’IEO Ariège a Montsegur.
- Il libro scritto dal sindaco di Roquefixade, Maris de Roquefixade “Cathares – Journal d’une initiée”.
- Alcuni libri editi dall’IEO Ariège (“Le nas suls Andèrs” e “En parant l’aurelha” “La lenga dins lo tintièr” di J.B. Fournié, “Una meravilhosa jornada de cauceta e remolin” di Andrieu Pagés, “Badaluna” di Miquèl), e dal Cercle Occitan Prospèr Estieu (“l’identitat occitana e catalana dins los Pirenèus” “l’Occitan parlé en Ariège” di Delledar e Poujade, “La cigala de Pàmias” di Marguerite Coustard)
- I baschi tradizonali di lana nera dal Conseil General d’Ariège.

Alla lista si aggiungono tutte le offerte di cibo e bevande da parte dei nostri generosi e golosi accompagnatori al momento del pranzo: verdure fresche dell’orto, charcuterie, biscotterie, specialità varie, tra le quali di cui ricordiamo a mo’ di esempio i rochè di cocco di Janine, la torta alle noci di Cristine, le cotognate maison, e alcolici e superalcolici di ogni tipo tra cui citiamo il vin de citron, il vin de nois, il genepy, e naturalmente vini di ogni provenienza. Infine non voglio tralasciare i doni spontaneii della terra prelevati durante il cammino (lamponi, fragoline di bosco, more, corbezzoli, noci) e le piante aromatiche (timo, menta, equiseto, biancospino, santoreggia, salvia, rosmarino) miscelate da me ed Elisa nelle tisane della sera.


1 commento:

Mela ha detto...

E ben! Vos caldrà un camion gròs per tornar dins las valadas!
Avètz de camisòts per la rèsta de vòstra vida....