giovedì 2 ottobre 2008

24 settembre - Da Comps a Le Vans

Ci stiamo avvicinando alle Cevenne... il fiato di mattina fa condensa e l’architettura dei paesi si sta facendo più austera, con case alte e massiccie. Percorriamo un bel sentiero che per un paio di chilometri si affaccia sulle gole di Chassezac poi, per il terzo giorno di fila, ci concediamo un sonnellino dopo pranzo. A les Vans ci accoglie l’associazione La Faraça. Il discorso di benvenuto del presidente dell'associazione comincia con una descrizione del territorio in stile depliant turistico, ma presto ci rendiamo conto del piglio ironico: i simboli del luogo, un tempo la castagna e la capra, sono stati sostituiti dalla sagoma di un turista con il culo al sole; le case aumentano di valore e le terre sono abbandonate. La storica convivencia, l'arte di accogliere le differenze e di vivere con gli altri, si trasforma in codardia.
L'aperitivo di oggi prevede il clinton, un vino fatto per metà con uva americana. A cena si canta e, sfogliando il canzoniere, scopriamo che hanno rubato un bellissimo canto all’Ariege, trasformandolo in “Ardeche o mon pais!”.
Ancora una volta veniamo caricati di cibo per l'indomani: gratin dauphinois, mele e uva dell’orto e formaggi.

1 commento:

fadoneta ha detto...

Adieu a totes ! es Lucia la filha de l'Annia de Riusec. Cossí anatz ? La caminada se dabana plan ? Bon, escrivi per potonejar Manuela,Pèire e Elisa.Uèi ai pas poscut venir e soi trista de poder pas pus venir abans la fin d' "occitània a pè" perqué soi a l'escòla e aprèp vau a Paris pendent las vacanças....

Espèri que lo contacte demorarà entre los occitans d' Aude e los del Piemont !

A lèu de vos legir.
Lucia.