sabato 4 ottobre 2008

4 ottobre - Lo studio della lingua d'oc

Nel corso degli ultimi dieci anni è cresciuta decisamente la domanda di insegnanti e persone che lavorino nell'ambito della comunicazione in lingua d'oc. La richiesta viene da pensionati che decidono di riapprendere la lingua, da genitori richiedono scuole bilingui per i figli, e da giovani alla ricerca della loro identità culturale.

Oggi tra le persone che oggi ci accompagnano c'è Marie Jeanne Vermy, insegnante di occitano all'università di Montpellier e responsabile della Federacion dels Ensnhaires de lenga e cultura d'oc per l'insegnamento della lenga nella scuola pubblica. Come la maggior parte delle persone della sua età, Marie è cresciuta sentendo parlare il patois dai suoi genitori, che pero`si rivolgevano a lei soltanto in francese. Negli anni del al liceo un professore le ha fatto scoprire che quel patois era una lingua di cultura. Ha quindi deciso di riapprendere la lingua. Facciamo con lei il punto sulla situazione dell'occitano nel campo della formazione. Dal 1992 in Francia una legge permette l'insegnamento bilingue, in caso ne venga fatta richiesta dai genitori degli allievi, in accordo con gli insegnanti e i direttori scolastici; a partire dal 2002 esiste un concorso specifico per gli insegnanti di occitano, ma a causa dei tagli di spesa i posti nella scuola pubblica sono pochissimi. Alle università di Tolosa, Montpellier e Nizza è possibile seguire corsi completi di lingua e cultura d'oc; i laureati trovano facilmente lavoro in giornali e TV, case editrici, all'IEO (Institut d'Estudi Occitan), nell'insegnamento e nei corsi per adulti.

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