venerdì 24 ottobre 2008

24 ottobre. Quillan – Puivert

Oggi siamo invitati a pranzo a La Fage, da alcuni membri dell’associazione “Al Canton”; una lunga tavola viene allestita nel garage di uno di loro.
L’arrivo a Puivert, che qui viene chiamato “Pebert”, è direttamente sul castello, dove il figlio del proprietario (il sito è privato dal 1995) ci fa entrare gratuitamente, tenedo a precisare come questo castello sia stato sempre un luogo di vita, non di guerra. Nel corso della crociata contro i catari, non ci volle molto a prenderlo: appena tre giorni. Un prato verdissimo rettangolare accoglie chi entra e mette voglia di restare a prendere il sole o di farci le capriole. L’insieme del prato, del castello e delle mura è decisamente armonico. Puivert era noto come luogo di incontro dei trovatori; l’importanza data alla musica e alle arti è ancora testimoniata dai bassorilievi presenti nella più grande sala interna, che rappresentano i musicisti con i loro strumenti.
Mentre saliamo al terrazzo in cima a questo grande edificio dalla forma squadrata, Sophie della GESSPE comincia a suonare la sua bodega in mezzo al cortile, e arriviamo a vederla dall’alto, evidenziata dalla sua ombra lunga del tardo pomeriggio.
La nostra gite è a Campsylvestre, ai bordi della grande piana che si dice che un tempo fosse un lago; ancora oggi si nota la linea degli alberi che segna per alcuni, il punto in cui arrivava l’acqua. Le borgate intorno erano case di pescatori. Al lago, sulla cui esistenza al tempo dei trovatori non tutti concordano, è legata la leggenda della dama bianca, che ogni giorno scendeva al lago per potersi specchiare nelle sue acque. Un giorno, non riuscendo a scorgere il suo riflesso chiese al marito di spostare qualche pietra che faceva da argine al lago, per far muovere l’acqua e ritrovare così il suo riflesso. Ma in questo modo, il lago finì per svuotasi completamente. La spiegazione scientifica della scomparsa del lago parla di un terremoto che deviò a monte il corso d’acqua che lo alimentava.

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