lunedì 20 ottobre 2008

13 ottobre - Da Minerve a Caunes Minervois

Camminiamo nell’aria ovattata dalla bruma, che contrasta con il paesaggio secco della garriga e delle gole intorno a Minerve, ricchi di grotte e di antichi rifugi costruiti in pietra a secco. I colori delle nostre giacche antipoggia spiccano in questo biancore omogeneo, che arrotonda i suoni, le parole, i passi. Intorno a noi lecci, ginepri, licheni, timo, lavanda e una curiosa varietà di quercia minuta, si abbeverano di questa rara aria umida. A Félines Minervois siamo accolti dal sindaco e mangiamo in una palestra comunale, con il sottofondo dei giochi dei bambini della calandreta; nel pomeriggio proseguiamo il cammino insieme a loro tra le vigne che hanno colori brillanti dal giallo al rosso a seconda dell’esposizione. Alcune uve devono essere ancora raccolte: la stagione è stata molto secca, e oggi è il primo giorno piovoso, per così dire, da inizio luglio. A Caunes Minervois il tempo accelera: Bruno Peiras, organizzatore per le prossime otto tappe, ci accompagna in macchina a Laure, dove ci attendono un’ottantina di persone per cena.
La serata è organizzata da Pais Nòstre, un movimento con base a Narbonne, che raccoglie differenti soggetti che rivendicano una politica regionale autonoma a livello economico e culturale. Le rivolte dei vignairons dei primi anni del Novecento e poi degli anni Settanta non sono acqua passata. Lentamente i vignaioli hanno ottenuto denominazioni d’origine e migliorato la qualità dei vini, ma rimane difficile da sostenere economicamente una produzione di piccole dimensioni; molte vigne vengono abbandonate e sradicate.
La tavola lunghissima, approntata nella cantina, parla tutta occitano; di tanto in tanto qualcuno sale in piedi su una grossa cassa per fare il proprio discorso, poi due importanti cantautori in lingua d’òc, Claude Marti e Mans de Breisch, si alternano a cantare in piedi sulla sedia. Serata d’eccezione, che vale questo trasferimento automobilistico, sempre un po’ traumatico per chi cammina. Un gruppo ristretto si riunisce più tardi nel salotto di casa, e la serata si chiude con una lunga discussione politica.

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