venerdì 3 ottobre 2008

3 ottobre - Da Le Vigan a Vissec

A le Vigan salutiamo le Cevenne; un rio lento con le foglie secche poggiate pigramente sull'acqua accompagna i nostri primi passi mattutini. Poi si salesulla Caussa, un altipiano calcareo dove il paesaggio cambia completamente; terreno pietroso e piante basse di garriga: aceri diMontpellier, lecci, roverelle, ginestre, timo e lavanda. Siamo entrati nel Larzac. Soffia un vento forte. Attraversiamo pascoli recintati che sono dotati di porte per passanti, cavalieri e camminatori... che civiltà: qui il diritto di passaggio è garantito!Ci sono cartelli che mettono in guardia dai tori, ma per fortunaincontriamo solo pecore, poi, per un certo tratto siamo seguiti da un cavallo e un asino, fino a quando ci chiudiamo dietro l'ennesima porta.
A pranzo giungiamo al canyon del Cirque di Navacelles, un luogo impressionante per la vastità e laforma. Scendiamo al suo internoe seguiamo le gole della Vis, un fiume che ha un acqua davvero speciale. Risaliamo il fiume fino al mulino dove lo vediamo sgorgare dalla roccia; ci spiegano che ad Alzan, a 15 chilometri di distanza, si infila sottoterra e misteriosamente impiega ben venti giorni prima di riemergere.

L'accoglienza nel minuscolo paesino di Vissec é incredibile. Nella piccola sala comunale si ammassano un centinaio di persone; e il sindaco fa il suo discorso in occitano.

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