sabato 6 settembre 2008

1 settembre - Dal Refuge de Vens a San Dalmas le Selvage

All'alba del terzo giorno di cammino comincio a rendermi conto che siamo partiti. Cerco di entrare nel mio ruolo di cronista e giro con il mio taccuino, ma faccio fatica ad afferrare tutti i volti nuovi e a far convivere questo mondo in movimento con la mia stanchezza: in realtà tutto quello che voglio é respirare bene, mangiare con gusto, distendermi e riposare. Al massimo ridere. Livello base.La tappa di oggi è semplice e riusciamo ad arrivare a San Dalmas le Selvage prima che cominci a piovere. Marie Benoit Grasse, della Federation Françoise de Randonnée ci accompagna fino alla Gite d'etape. E' una signora di 62 anni, un po' mascolina, ex ingeniere elettronico, che mentre ci guida nell'ultimo tratto poco frequentato, spazza via i rami che intralciano il sentiero. San Dalmas é uno strano paese, che pare uscito da un fumetto francese alternativo. I tetti tradizionali sono fatti con della assi di larice. Le case sono accozzaglie di grossi mattoni messi male, alcune sono adornate con fiori, pannocchie e corna di animali. In generale c'è una tendenza ad appendere un po' di tutto. L'insieme è armonico, fantasioso, pare un gioco di bimbi. Il paradiso dei disegnatori! Sembra che i piani superiori di certe case siano stati aggiunti successivamente senza tenere in alcuna considerazione cio' che è stato fatto prima. E c'è una casa che non ha una persiana uguale all'altra. Anche il cimitero rispecchia la stessa accozzaglia casuale di stili! La piazza centrale ben curata è orfana della stagione turistica; incontriamo soltanto una signora bionda in rosa che parla con un gatto. Ci accoglie all'ufficio turistico una giovane coppia, forse troppo abituata alle scolaresche, che ci mostra le diapositive della flora e della fauna del Parco del Mercantour. E ci sentiamo tutti un po' in gita!

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