


Alle volte sembra di essere in un viaggio dantesco: personaggi che compaiono, parlano e si dissolvono… Come Gerard Damian, jeans, camicia e basco neri, che troviamo ad attenderci in un punto dove il sentiero compie una grossa curva. Si presenta e poi ci racconta del suo paese, Bedoin, e del Mont Ventor, come si pronuncia in occitano. Scopriamo così che il nome del monte non è legato al vento di mistral che in questa zona soffia violentissimo, ma al fatto che sia una montagna che si vede dal mare.
Dopo pranzo ci infiliamo nella Cumba Escura, che sale per 450 metri tra le falesie calcaree.
Malaucene ha un’aria decisamente cittadina, con il suo viale ornato da vecchi platani, che fanno ombra ai dehor dei bar e dei ristoranti. La finestra della mia stanza d’albergo si affaccia sul viale principale e tra le foglie vedo la gente seduta ai tavolini. Ci voleva.
Dopo pranzo ci infiliamo nella Cumba Escura, che sale per 450 metri tra le falesie calcaree.
Malaucene ha un’aria decisamente cittadina, con il suo viale ornato da vecchi platani, che fanno ombra ai dehor dei bar e dei ristoranti. La finestra della mia stanza d’albergo si affaccia sul viale principale e tra le foglie vedo la gente seduta ai tavolini. Ci voleva.
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